In questa sezione abbiamo raccolto le domande che ci vengono poste più spesso, suddivise per argomento.

Generali

Sì. È però necessario assicurarsi che il trasporto del fluido in questione non sia proibito da normative specifiche (ad esempio combustibili in genere), e che, qualora ne sia consentito il trasporto, la sua concentrazione sia compatibile con ogni componente del sistema, tubo/raccordi/guarnizione di tenuta, verificando la stessa nelle e rispettive guide tecniche.

Seguendo le indicazioni riportate nelle guide tecniche riguardo l’assemblaggio del sistema, la coibentazione e lo staffaggio, nel caso di impianti fuori traccia.

No. È necessario prestare molta attenzione al liquido che si utilizza per la manutenzione. Generalmente i produttori di liquidi per la pulizia di impianti danno compatibilità generica con tubi plastici PPR/PE.  È da considerare però che un impianto è composto sia da tubo che da raccordi in ottone (OT CW617N) provvisti di guarnizioni. È importante quindi verificare la scheda tecnica del prodotto che si intende utilizzare in cui non devono essere riportate incompatibilità con tutti questi materiali.

Sì. La procedura di collaudo dell’impianto è prevista dalle normative vigenti. È quindi necessario, prima di eseguire pavimentazioni, massetti o altro, con l’impianto ancora accessibile e visibile, effettuare il collaudo, secondo le indicazioni riportate nelle guide tecniche Prandelli.  

Quando l’impiego, lo stoccaggio del materiale e l’installazione non seguono le indicazioni riportate nelle nostre guide tecniche. Un aspetto molto importante è che un impianto deve essere eseguito interamente con tubi e raccordi Prandelli.

Dipende dalle leggi locali vigenti. In Italia sì, lo impone la normativa sul risparmio energetico (legge 10/91 dpr 412/93). Oltre a questo, una buona coibentazione consente al sistema una miglior efficienza e una migliore conservazione.

Tramite una tabella normata (secondo la legge 10/91 dpr 412/93), che stabilisce lo spessore necessario in funzione della dimensione del tubo, della posizione dell’impianto e della conduttività termica dell’isolante.

Coprax

Il sistema Coprax è costituito da tubi e raccordi in polipropilene copolimero random secondo la norma UNI EN ISO 15874. Le caratteristiche del sistema lo rendono idoneo alla realizzazione di installazioni idrotermosanitarie nelle forme più diversificate (vedi guida o scheda tecnica) e con una notevole affidabilità nel tempo. La particolarità di Coprax consiste nella tecnica di assemblaggio, che avviene mediante saldatura per fusione. A seguito di questo, il tubo e i raccordi diventano un corpo unico, caratteristica che rende Coprax un sistema ad altissima affidabilità, escludendo problemi che possano derivare da potenziali punti di perdita.

Verificare la temperatura (260°c) del polifusore prima di procedere con la saldatura.
-assicurarsi, che non ci siano cali di tensione, che potrebbero compromettere il corretto funzionamento della macchina stessa.
-prestare molta attenzione alla superficie del tubo: non ci devono essere tracce di olio, polvere, terra, grasso, o altro.
-seguire le indicazioni riportate sulla guida tecnica prandelli, per quanto riguarda i tempi di saldatura relativamente alla dimensione del tubo utilizzato.
-al termine dell’operazione deve essere evidente un “cordone” di plastica.
-attendere il tempo necessario (di raffreddamento), prima di procedere alla movimentazione.

Il tubo Coprax è interamente in materiale PPR. Prandelli Coprax fibra è composto invece da tre strati equamente suddivisi nello spessore (1/3). Lo strato interno e quello esterno sono in PPR, mentre lo strato centrale è composto da PPR con fibra di vetro. Questo consente al tubo fibra di aver una minor dilatazione termica. Restano identiche tutte le altre caratteristiche.

Come tutti i tubi plastici, le basse temperature possono essere dannose perché possono creare ghiaccio internamente, e conseguentemente provare una rottura a causa dell’aumento di volume conseguente. Inoltre, le basse temperature rendono il tubo più fragile, per cui è necessaria una maggiore cautela nella movimentazione e nell’installazione del materiale in tali condizioni.
È opportuno coibentare (per gli spessori dell’isolante fare riferimento alla tabella normata, riportata nella guida tecnica), utilizzare antigelo (non per tubi ad uso acqua potabile), e nel caso di parti di impianti esposti a rischio urti, proteggere con staffe o altro. 

No. I raccordi Coprax sono realizzati tramite fusione (stampaggio a caldo), insieme agli inserti. Nel caso di rotture, è necessario sostituire l’intero raccordo.

Tuborama

Il Tuborama è un tubo in polietilene reticolato rispondente alla norma UNI EN ISO 15875 adatto alla realizzazione di installazioni idrotermosanitarie. L’elevato standard qualitativo della materia prima impiegata e l’affidabilità del processo tecnologico fanno del Tuborama un prodotto che risponde con grande efficacia alle più diverse esigenze impiantistiche (vedi guida o scheda tecnica). La realizzazione delle giunzioni mediante raccordi meccanici a stringere in ottone rende, inoltre, particolarmente semplice la tecnica installativa.

Sì. L’elevata flessibilità posseduta dal PE-X risulta essere una caratteristica essenziale per realizzare, a regola d’arte e senza particolari difficoltà esecutive, un impianto di questa tipologia. Nell’ambito dell’applicazione dei pannelli radianti, assume particolare significato la caratteristica di buona impermeabilità all’ossigeno del materiale adottato per la realizzazione del tubo. In ogni caso, per ovviare a questo fenomeno, Prandelli offre un tipo di tubo - Tuborama O2 stop PE-XB - che possiede le stesse caratteristiche di base del Tuborama “classico”, con l’aggiunta della totale impermeabilità all’ossigeno.

Multyrama

Il sistema Multyrama è caratterizzato da un tubo multistrato in materiale PE-XB, mentre il tubo Tris Up è caratterizzato da un tubo multistrato in materiale PE-RT, entrambi rispondenti alla normativa UNI EN ISO 21003, prodotti con moderne tecnologie. 
Hanno la prerogativa di unire e sfruttare contemporaneamente le caratteristiche della plastica e dell’alluminio. Si tratta infatti di tubi costituiti da due strati in polietilene (Multyrama reticolato e Tris Up reticolabile), accoppiati ad uno strato interno in l’alluminio. Le giunzioni possono essere realizzate tramite l’impiego di raccordi in ottone sia a compressione, del tipo “press-fitting”, che a stringere con dado. Le loro caratteristiche e resistenza consentono la realizzazione di svariate tipologie di impianti (vedi guida o scheda tecnica).

Il tubo Multyrama è un polietilene reticolato, mentre il tubo Tris Up è un polietilene reticolabile.

Sì. Il tubo ha uno strato in alluminio che conferisce allo stesso l'impermeabilità all'ossigeno.

Sì. Il tubo necessita di calibrazione perché nel taglio pre-montaggio potrebbe ovalizzarsi e renderlo difficoltoso o anche pericoloso (trascinamento fuori sede delle or di tenuta).

La temperatura massima di utilizzo è di 80°C (fare riferimento alla tabella delle “classi di applicazione, riportata nella guida tecnica). Il tubo sopporta anche temperature maggiori, ma per brevissimo tempo.   Nell’arco di vita di un impianto (50 anni) si possono verificare situazioni di malfunzionamento, con tolleranze fino a temperature di 95/100°c per un massimo di 100 ore continuative.

Quando sulla boccola in acciaio inox del raccordo a pressare (PF/PFM) compare una bava, ovvero un riporto di acciaio nella zona in cui le matrici si chiudono.

Contatti

Contattaci per maggiori informazioni.

loader